Verso una transizione ad emissioni ridotte per veicoli commerciali su ruota.

31 Ago 2021 - News

Verso una transizione ad emissioni ridotte per veicoli commerciali su ruota.

Non tutti sono a conoscenza del fatto che attualmente circa 6,6 milioni di camion quotidianamente si spostano lungo le strade dell’Unione Europea. Un volume tutto sommato piuttosto esiguo e che rappresenta circa il 2% dei veicoli attualmente in circolazione, ma questo piccolo segmento è responsabile circa del 22% del totale delle emissioni di CO2 attribuibili alla mobilità stradale.

Non stupisce allora che, tra le priorità della Commissione Europea, rientri anche l’adozione di misure concrete che possano accelerare la transizione verso l’impiego commerciale di veicoli commerciali leggeri.

A fare pressione, oltre all’opinione pubblica anche i membri della European Clean Trucking Alliance, impegnati a spingere per il rafforzamento degli standard di emissione di CO2 per consentire un trasporto su strada privo di emissioni.

Secondo l’associazione, che riunisce imprese e organizzazioni leader che aprono la strada all’autotrasporto a emissioni zero, per accelerare la decarbonizzazione dei veicoli per il trasporto di merci su strada è fondamentale investire per creare un’economia climaticamente neutre entro il 2050.

Per fare questo sarebbero quattro le aree chiave su cui sensibilizzare imprese e consumatori:

1. Revisione degli standard di prestazione di CO2 per i veicoli commerciali leggeri

Per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050, almeno il 50% dei nuovi furgoni venduti nel 2030 dovrebbe essere a emissioni zero ed entro il 2035 tutti i nuovi furgoni venduti dovrebbero essere a emissioni zero.

Accanto a questa però dovrebbe essere implementata anche un’infrastruttura di ricarica per furgoni sufficiente a garantire che il passaggio a una logistica urbana a emissioni zero sia possibile già entro questo decennio.

2. Revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFID)

Tra i problemi individuati vi sarebbe anche la necessità di rivedere e uniformare il quadro giuridico per la distribuzione di infrastrutture per autocarri a emissioni zero, visto che attualmente esistono grandi differenze tra i piani degli Stati membri.

Si dovrebbero quindi fissare obiettivi nazionali vincolanti per garantire una distribuzione uniforme dell’infrastruttura con un minimo di 2 stazioni di ricarica pubbliche per veicoli commerciali per nodo urbano entro il 2025, aumentando fino a un minimo di 10 stazioni di ricarica entro il 2030.

3. Revisione dei regolamenti TEN-T e TEN-E

Rivedere il Regolamento della Rete Transeuropea dei Trasporti (Rete TEN-T) dovrebbe essere l’occasione per identificare i nodi urbani del trasporto merci su strada (come i corridoi merci ferroviari esistenti).

I corridoi della rete centrale TEN-T dovrebbero diventare corridoi merci a emissioni zero, con sufficienti infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno verde dispiegate al più tardi entro il 2027 per consentire viaggi a lungo raggio a emissioni zero.

La Commissione dovrebbe inoltre garantire sinergie con l’imminente revisione del regolamento TEN-E (che riguarda invece le reti transeuropee dell’energia) per rafforzare la rete elettrica, tenendo conto dell’integrazione dell’energia rinnovabile prodotta localmente e consentire quindi il collegamento tra il veicolo e la rete.

4. Revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia

Infine, per sostenere il business del trasporto merci su strada a emissioni zero, gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati ad applicare sconti o esenzioni fiscali per l’elettricità rinnovabile utilizzata per la ricarica dei camion e per la produzione di idrogeno verde in base al vantaggio ambientale.

Fonte

Foto di Ivan da Pexels


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